Protezione vie respiratorie


Cosa sono

I DPI delle vie respiratorie, definiti anche Apparecchi di Protezione delle Vie Respiratorie (APVR), sono dispositivi destinati a proteggere da sostanze pericolose allo stato aeriforme (particelle, vapori, gas) mediante il meccanimo della filtrazione.

Questi dispositivi, che coprono in parte o completamente il viso, sono realizzati in materiale filtrante o sono costituiti da una struttura riutilizzabile dotata di filtri sostituibili; per le varie classi di inquinanti esistono filtri specifici.

Nel caso di atmosfere particolarmente inquinate o di concentrazione di ossigeno insufficiente si utilizzano i respiratori isolanti. Il loro principio di funzionamento non si basa sulla filtrazione dell’aria ambiente, ma sulla fornitura di aria respirabile prelevata da “zone pulite” o contenuta in bombole.

Si tratta di attrezzature complesse, sia dal punto di vista gestionale che dell’utilizzo e che vengono impiegate solo in situazioni estreme da personale esperto.

In commercio si trovano anche “maschere” che non svolgono funzioni di protezione delle vie respiratorie, e che pertanto non possono essere definite DPI, la funzione prevalente di tali maschere è evitare che la persona che le indossa contamini l’ambiente circostante. È il caso ad esempio delle “mascherine chirurgiche” che il personale di sala operatoria deve indossare a protezione del paziente, regolamentate dal D.Lgs. 46/97, in materia di dispositivi medici e delle “maschere igieniche” indossate dagli alimentaristi per garantire la salubrità dei prodotti.

Quando si usano

L’uso dei DPI/APVR deve essere preso in considerazione solo dopo che, per quanto ragionevolmente fattibile, si sia attuato il contenimento degli inquinanti in sospensione nell’aria con l’impiego di sistemi di confinamento e/o con impianti di aspirazione.

Tali dispostivi di protezione individuale possono anche essere utilizzati quando gli operatori sono esposti per brevi periodi e/o a basse concentrazioni di inquinanti. Queste situazioni, devono essere chiaramente evidenziate nei protocolli, procedure e nelle istruzioni operative.

Requisiti normativi

La gestione dei DPI è regolamentata dal DLgs 626/94 che stabilisce gli obblighi del datore di lavoro, dei dirigenti, dei preposti e dei lavoratori. La produzione, la commercializzazione, e la classificazione dei DPI sono regolamentate dal DLgs. 475 del 04/12/92 modificato dal DLgs. 10/97 e dalla Circolare del Ministero dell’Industria del Commercio e dell’Artigianato n.759470 del 22/05/2000.

Le caratteristiche specifiche dei DPI sono riportate nelle norme tecniche armonizzate come previsto dal D.Lgs. 475/92.

Standard

UNI EN 136 Maschera N 5400 (N65754101)
Maschere intere (vie respiratorie, occhi, viso)
UNI EN 140
settembre 2000
Semimaschere (vie respiratorie, naso, bocca, mento) e quarti di maschera riutilizzabili, per utilizzo con filtri ed apparecchi di protezione respiratoria (apparecchi ad adduzione d’aria compressa, ventilazione assistita…)
UNI EN 141 o UNI EN 14387 Filtri antigas / combinati.

Per la filtrazione di gas e/o vapori, sono caratterizzati da lettere, che indicano gli inquinanti trattenuti. Si dividono in tre classi, a capacità crescente, contrassegnate dai numeri 1, 2, 3. Il filtro è individuabile da una colorazione caratteristica e dall’associaziione di lettera e numero, es. per ammoniaca K1, K2, K3 o per vapori organici e gas acidi A1E1. Per tutte tre le classi, qualunque sia la concentrazione dell’areiforme presente, la capacità di trattenere l’inquinante è sempre la stessa, quello che varia è il tempo durante il quale questa caratteristica è assicurata. Considerato che, all’aumentare della classe del filtro, aumenta anche la resistenza respiratoria del
dispositivo al passaggio dell’aria, in alcuni casi è preferibile adottare filtri di capacità inferiore che offrono maggiore confort respiratorio pur garantendo la medesima protezione per un tempo inferiore.

Per la filtrazione di gas e/o vapori in presenza di polveri, sono realizzati combinando un filtro antipolvere ed uno o più antigas, e sono identificati dalla combinazione di lettere e numeri es. A2B2E2K2P3

UNI EN 143 Filtri antipolvere per la filtrazione di particelle solide. In base alla loro efficacia filtrante sono classificati in P1, P2, P3
UNI EN 148 Filettatura per maschere. Questa norma descrive vari tipi di connessioni dei DPI e dei filtri alle maschere. La più comune è la norma EN148-1, che definisce la filettatura RD 40 x 1/7
UNI EN 149
febbraio 2001
Mascherina 113177AEN
Apparecchi di protezione delle vie respiratorie
Semimaschera filtrante contro particelle
Requisiti, prove, marcatura

La norma specifica i requisiti minimi per le semimaschere filtranti utilizzati come apparecchi di protezione delle vie respiratorie contro le particelle (rischio biologico, lana di vetro, polveri da demolizioni) salvo che per scopi di fuga.

In base al loro potere di filtrare efficacemente concentrazioni crescenti di aerosol inquinanti, sono classificati in: FFP1, FFP2, FFP3.

Conservazione
i facciali filtranti, monouso e personali, devono essere tenuti al riparo dagli inquinanti fino al momento del loro utilizzo.
Durata
i facciali filtranti devono essere impiegati solamente per un turno lavorativo e devono comunque essere sostituiti immediatamente quando risultano danneggiati o visibilmente contaminati e qualora la respirazione diventasse difficoltosa a causa della saturazione del materiale filtrante.

Filtri

I filtri devono essere selezionati in funzione:

  • delle sostanze tossiche dalle quali si desidera proteggersi;
  • del lavoro che si deve svolgere;
  • della modalità d’esecuzione e della durata dell’intervento;
  • degli apparecchi di cui si dispone.
Classificazione dei filtri
Tipo Colore Protezione da
A marrone vapori organici e solventi (punto di ebollizione superiore a 65°C)
AX marrone gas e vapori organici volatili (punto di ebollizione inferiore a 65°C)
B grigio gas e vapori inorganici
CO verde monossido di carbonio
E giallo anidride solforosa e acidi solforosi
HG rosso vapori di mercurio
K verde ammoniaca
I arancione iodio
N verde monossido d’azoto, ossido d’azoto, vapori nitrosi
P bianco polveri tossiche, fumi, nebbie

La DIMENSIONE delle particelle dell’aerosol è uno degli elementi che determinano la scelta della protezione, ma a prescindere da questo, i rischi possono essere notevoli anche in base alla DURATA DELL’ESPOSIZIONE. L’utilizzo di aerosol liquidi necessita dell’utilizzo di una protezione adatta in funzione della natura dell’aerosol utilizzato e della composizione del prodotto.

Informazione, formazione, addestramento

Gli apparecchi di protezione delle vie respiratorie sono tutti classificati dal Dlgs. 475 del 04/12/92 come DPI di Terza categoria, per questo motivo dovrà essere previsto un corso di formazione ed addestramento per il loro corretto uso come richiesto dal Dlgs 626/94.

Il dispositivo deve essere accompagnato da una nota informativa che contenga: le modalità di impiego, le istruzioni di deposito, di pulizia, di manutenzione e di disinfezione.

Agli utilizzatori devono essere fornite tutte le informazioni relative al corretto utilizzo dei DPI e ai
rischi a cui sono esposti.

Il Dlgs 475/92 prevede che ogni DPI sia singolarmente provvisto di marcatura CE e che tale marchio sia apposto in modo visibile, leggibile, indelebile (qualora ciò sia impossibile deve essere posto sull’imballaggio).

Ogni utilizzatore deve indossare, in una zona non contaminata, l’apparecchio di protezione, individuato come idoneo dal datore di lavoro, seguendo scrupolosamente le procedure previste per quel tipo di operazione e le avvertenze d’uso del dispositivo.

Qualora si rilevino, durante l’utilizzo del DPI anomalie o malfunzionamenti, si dovrà provvedere a
segnalarle tempestivamente al preposto affinchè provveda alla sostituzione.